Il fondo del mare è meglio delle cantine!
A Vrbnik sull’isola di Krk il guardiano del vino non è Bacco, ma Poseidone!
Infatti i viticoltori e produttori di vino della cooperativa di Vrbnik hanno sperimentato nel 2006 la maturazione del vino sul fondo del mare, in speciali ceste ancorate al fondale marino, alla profondità di 30 m delle prime 660 bottiglie di spumante zlahtina: volevano vedere cosa sarebbe successo, se il vino si sarebbe conservato e con che risultati.
Ebbene il vino non solo è “sopravvissuto”, ma è maturato così bene che l’anno successivo sono state “affondate” 2000 bottiglie!
Lo scorso anno per la settima volta consecutiva durante la sera di mezzaestate nella quale gli abitanti di Vrbnik celebrano il Santo Patrono è stata estratta una piccola e simbolica quantità di vino dalla sua cantina a 30 m di profondità ad opera di esperti sub che si sono immersi per recuperare alcune delle bottiglie dello spumante Valomet che da sette anni riposa indisturbato…
Durante la cerimonia si sono riuniti membri della cooperativa, i loro partners di lavoro e gli amici insieme alle autorità cittadine, ma anche giornalisti: ormai la pesca dello spumante marino di Vrbnik è diventata un evento di grande interesse oltre che di divertimento generale.
Si tratta del primo vino spumante prodotto sotto il mare, in un sito scelto accuratamente: a trenta metri esatti di profondità, con temperatura uniforme durante tutto l’anno di 12°. Il vino portato alla superficie ha veramente delle qualità specifiche uniche.
Oltre alle note fruttate tipiche di un vino zlahtina il Valomet ha anche un profumo unico di mare e bollicine finissime dovute alla pressione marina…
E sul fondale cullate dalle onde altre 2000 bottiglie attendono di raggiungere la maturazione ideale, tra tre anni forse o forse più…
Le bottiglie di spumante Valomet maturate sotto il mare si riconoscono perchè sono coperte di conchiglie e il recupero delle ceste metalliche che le trattiene sui fondali a volte è reso difficile dalle condizioni meteo: all’inaugurazione del primo recupero si ricorda come il mal tempo abbia fatto temere di dover rimandare l’evento e la preoccupazione che il metodo da utilizzare per recuperare le ceste con il loro prezioso carico potesse danneggiare il vino esponendolo bruscamente al caldo della superficie e alla luce… ma è andato tutto bene e ogni hanno si ripete la cerimonia della pasca, dell’assaggio, dell’attesa…
Da non perdere!