Il faro di Veli Rat è uno dei luoghi più rappresentativi della costa Croata, si trova sull’isola Dugi Otok che fa parte dell’arcipelago di isole e isolette che si trovano davanti a Zara, vicinissima al Parco Nazionale delle isole Kornati.
Dugi Otok è un’isola particolare, bellissima, non molto conosciuta, poco apprezzata per la sua mancanza di grossi centri abitati, grandi servizi (ma c’è tutto! … in scala ridotta, ma c’è!), ma ha alcune delle più belle spiagge della costa (vedi Sakarun, la baia di sabbia bianca, o Veli Zal, con i suoi ciottoli bianchi e il mare turchese…), un lago salato (Telascica, è anche parco Naturale), una grotta e lo spettacolare, imponente faro di Veli Rat.
Il faro di Veli Rat si raggiunge con una stradina stretta che attraversa la pineta e che corre parallela alla baia Pantera, è stato costruito nel 1849 ed è alto 42 m – si dice che il colore bianco-giallastro della sua facciata sia stato ottenuto mescolando i tuorli di più di 100000 uova…
Si affaccia su un tratto di costa roccioso (ma ci sono anche minuscole baie di sabbia, una spiaggia di ciottoli, bellissime scogliere piatte…) e i fondali marini antistanti sono poco profondi, con secche improvvise in cui le navi si incagliavano facilmente (a largo è possibile vedere quel che resta di una delle navi affondate nelle secche di Veli Rat…).
Il Faro è visitabile, basta chiedere al guardiano che ci vive e che vi farà salire i 189 gradini di una vorticosissima scala a chiocciola che portano fino alla lanterna e alla balconata superiore dalla quale si gode la vista spettacolare di tutta l’isola e nelle giornate si cielo limpido si vede persino l’Italia…
Per chi volesse soggiornare nel faro sono a disposizione due appartamenti, ma sono molto richiesti per cui bisogna organizzarsi con un certo anticipo…. oppure trovare sistemazione nel vicino paese e spostarsi giornalmente alle spiagge del promontorio di Veli Rat.
Da non perdere la passeggiata costiera fino alla baia Pantera: si può scegliere di camminare sulla scogliera o di passeggiare nella pineta, si oltrepassa il tratto di spiaggia (breve per fortuna) dove negli anni si è accumulata una parte dei rottami provenienti dalla nave affondata fino ad arrivare a un a lingua di terra stretta che separa il mare aperto dalla baia Pantera…
Per gli attacchi di fame improvvisa, basta tornare in paese scendere con la strada lungo mare, parcheggiare vicino alla fermata degli autobus e proseguire a piedi in direzione della Marina: poco prima della Marina e proprio davanti al mare (con terrazza coperta) c’è un ristorante che… non si può descrivere! Bisogna provare!